A cura di OptometriaOggi
Sebbene l’incidenza di eventi avversi associati alle lenti a contatto in generale sia ben conosciuta, i dati per l’ortocheratologia notturna sono invece relativamente scarsi. Anche in studi epidemiologici su larga scala, in cui sono stati considerati tutti i tipi di lenti, non sono stati segnalati casi di cheratite microbica in portatori di lenti per ortocheratologia. Naturalmente ciò riflette la proporzione relativamente piccola di pazienti sottoposti a questo particolare metodo di trattamento, piuttosto che un basso livello di rischio1. A partire dal 2001, hanno iniziato ad apparire in letteratura serie di casi e segnalazioni di cheratiti microbiche associate all’ortocheratologia notturna. I primi 50 casi pubblicati sono stati riassunti in un articolo del 2005 e aggiornati due anni dopo, con un totale di 123 casi. Nel 2008, l’American Academy of Ophthalmology ha pubblicato un rapporto sulla sicurezza dell’ortocheratologia notturna. La principale fonte di eventi avversi erano 38 case report o serie di casi non comparativi, che rappresentavano più di 100 casi di cheratite infettiva. Tuttavia, questo studio non è stato in grado di identificare l’incidenza delle complicanze associate all’ortocheratologia notturna, né i fattori di rischio per le varie complicanze. La prima stima completa dell’incidenza della cheratite microbica associata all’ortocheratologia notturna proviene da uno studio retrospettivo, commissionato e approvato dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti e pubblicato nel 2013: per quanto riguarda i bambini, i risultati riportano un’incidenza di 14 casi ogni 10.000 pazienti-anno2.
Di recente è stato pubblicato sulla rivista ufficiale del CLAO (Contact Lens Association of Ophthalmologists) il più vasto studio sulle cheratiti microbiche pediatriche con l’ortocheratologia notturna3. Per valutare l’incidenza annuale di cheratiti microbiche dovute all’ortocheratologia, è stato analizzato un data base di oltre 23.000 applicazioni (ESA Ortho-6, design italiano, di Antonio Calossi e produzione russa, di Doctor Lens) condotte fra il 2010 e il 2018, da cui è stato stimato che nel 2018 circa 10.000 bambini a Mosca utilizzavano lenti per ortocheratologia. Nel corso del 2018 si sono verificati a Mosca 139 casi di cheratite infiltrativa corneale nei bambini e 45 sono stati giudicati come cheratite microbica (32%). Di questi, 20 casi sono stati associati all’uso di lenti a contatto (44%): 15 utilizzatori di lenti morbide (33%) e 5 utilizzatori di lenti per ortocheratologia notturna (11%). Sulla base dei 5 casi, l’incidenza annuale è stata stimata fra il 4,9 e il 5,3 per 10.000 pazienti. Quindi, l’incidenza della cheratite microbica in questo ampio campione è inferiore rispetto a studi precedenti e simile ai tassi associati all’utilizzo di lenti a contatto morbide per uso giornaliero.
L’ortocheratologia viene ampiamente impiegata per il trattamento della progressione miopica nei bambini ormai da circa vent’anni e per nessun altro metodo, farmacologico o ottico, è disponibile un follow up così lungo. L’incidenza di complicanze tende a diminuire nel tempo, rendendo obsoleti i dati pubblicati negli articoli meno recenti. Questo può essere spiegato dalle migliori tecnologie disponibili, il miglioramento e la standardizzazione delle procedure di manutenzione e la crescente attenzione alla compliance del paziente.
Fonti:
- Bullimore MA, Ritchey ER, Shah S, Leveziel N, Bourne RRA, Flitcroft DI. The Risks and Benefits of Myopia Control. Ophthalmology. 2021 May 4:S0161-6420(21)00326-2.
- Bullimore MA, Sinnott LT, Jones-Jordan LA. The risk of microbial keratitis with overnight corneal reshaping lenses. Optom Vis Sci 2013;90:937–944.
- Bullimore MA, Mirsayafov DS, Khurai AR, Kononov LB, Asatrian SP, Shmakov AN, Richdale K, Gorev VV. Pediatric Microbial Keratitis With Overnight Orthokeratology in Russia. Eye Contact Lens. 2021 Jul 1;47(7):420-425.